Grasso addominale: aumenta il rischio di diabete e infarto
Il
grasso addominale è la sede che si associa al maggior rischio di incorrere in
malattie cardiocircolatorie e neurodegenerative; in altre parole accresce la
probabilità che un soggetto possa sviluppare angina, infarto, ipertensione
arteriosa, diabete, ipercolesterolemia, aumento dell’acido
urico e dei trigliceridi, in grado di ridurre significativamente la
qualità e le aspettative di vita!
Quindi
conoscere il solo peso corporeo non basta più, occorre sapere la propria
composizione corporea e la localizzazione della massa grassa.
Fortunatamente
non tutto il grasso corporeo è così pericoloso; ad esempio il grasso tipicamente
femminile, con localizzazione a livello di fianchi e cosce, non rappresenta un
serio pericolo per la salute; al contrario il grasso che si localizza in sede
addominale, tipicamente maschile, la cosiddetta “pancia”, è un vero e proprio
fattore di rischio, in quanto la sua presenza è correlata con un aumento della
mortalità. Quando si parla di pancia non si intende il grasso superficiale
sottocutaneo, che in quella sede si può sempre depositare ed è facilmente
sollevabile in pliche di piccolo o grande spessore, ma si intende quello
localizzato in sede profonda, viscerale, che costituisce il tipico
addome globoso e teso, che spesso è in grado di compromettere la
stessa funzione respiratoria.
Tipicamente
l’uomo presenta entrambi i tipi di accumulo (sottocutaneo e viscerale), nelle
donne, invece, dopo la menopausa si assiste ad un cambiamento nella sede di accumulo
assumendo un aspetto più androgeno, passando ad un rischio cardiovascolare pressoché
identico a quello degli uomini.
Per
sapere sei il grasso che “indossiamo” è pericoloso per la nostra salute,
occorre vedere dov’è localizzato, e nessuno strumento si è rilevato più
sensibile del classico centimetro da sarta. È stato dimostrato che la misura
della circonferenza addominale è una spia fedelissima della quantità di
grasso addominale e sono state individuate le misure oltre le quali si entra
nell’area di rischio, che sono: 80
cm nel sesso femminile e 94 cm in quello
maschile. Certamente una condizione di sovrappeso o, peggio, di obesità moltiplica
questo rischio!
Ma
quali sono i fattori che favoriscono l’accumulo di grasso in sede addominale? Ci
sono fattori che non si possono modificare come il sesso, l’età, la familiarità.
Vi sono poi dei fattori modificabili dal soggetto stesso, che sono quelli su
cui si dovrà intervenire per prevenire o debellare il problema: la corretta
alimentazione, non solo come quantità ma anche come qualità e una regolare
attività fisica. Infine è stato dimostrato che il consumo di vino e
superalcolici si associa ad un sensibile aumento del grasso addominale, come
anche lo stress.
Ma
come si misura la circonferenza addominale?? La misura va effettuata nel punto
a metà strada tra il margine inferiore delle coste e il margine superiore della
cresta iliaca. Va quindi sfatato il mito che la misura si effettua all’altezza
dell’ombelico!
Dunque,
mano al centimetro e occhio ai buchi della cinta, se si vogliono verificare nel
modo migliore i progressi compiuti settimana dopo settimana. È stato calcolato
che per ogni centimetro di circonferenza addominale che si perde, il rischio
cardiovascolare si abbatte del 5%; ciò vuol dire che la
perdita di soli 10 cm ,
riduce il rischio del 50%.
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