Consumare un pasto come se si stesse commettendo un reato contro la propria linea aumenta le possibilità di fallire nell'obiettivo di dimagrire sul lungo periodo.
È il risultato di uno studio condotto da un team di ricercatori dell’Utrecht University in Olanda. La ricerca pubblicata sulla rivista Psychology & Health rivela che non è importante solo mangiare in maniera più sana per perdere qualche chilo in più ma che conta anche lo stato d’animo con il quale ci accostiamo al cibo.
Se il senso di colpa si frapporrà tra noi e la nostra dieta, nonostante le buone intenzioni di dimagrire, saremo destinati a raddoppiare il nostro peso e non a diminuirlo. Questo perché, stando alla ricerca olandese, sentirsi colpevoli mentre si mangia induce a mangiare di più e cibi più grassi. Una tendenza all’assunzione di un numero maggiore di calorie che aumenta se ci concentriamo sulle potenzialità «ingrassanti» del pasto che ci apprestiamo a consumare e ci sentiamo successivamente colpevoli di aver «remato» contro l’obiettivo dimagrimento.  
La conclusione della ricerca è semplice: serve equilibrio nell'approccio al cibo, ma ci vuole anche serenità; altrimenti la perdita di peso resterà un miraggio!