Un recente studio pubblicato sull’American Journal of Clinical Nutrition dell’Università di Stoccolma ha rivelato che un’alimentazione ricca di pesce può diminuire l’incidenza di allergie nei bambini.
Oggetto dello studio sono stati circa 4mila bambini seguiti fino agli 8 anni di età per verificare i vantaggi di una dieta ricca in pesce e, quindi, più ricca in acidi grassi Omega-3 che come è noto sono contenuti in grandi quantità nel pesce, in particolare nello sgombro. Il risultato: un’alimentazione ricca in pesce fin dal primo anno di vita previene le allergie!
Ma attenzione, la ricerca ha messo in evidenza che l’efficacia preventiva sulle allergie si verifica soltanto se si comincia a mangiare pesce dal primo anno di vita fino agli 8 anni, range di tempo in cui gli Omega-3 favoriscono la maturazione del sistema immunitario. Se si comincia a mangiarlo dopo questa età non si attiva questo scudo anti-allergia. Non importa l’età, invece, per la funzione antiaggregante degli Omega-3. Cioè per la loro efficacia nel controllare il livello di grassi nel sangue e contrastare il rischio di malattie cardiovascolari: questa azione è efficace a qualunque età.
Ma i nostri bambini consumano abbastanza pesce? Secondo i dati dell’Osservatorio Nutrikid, in Italia ben 6 bambini su 10 mangiano meno di due porzioni di pesce a settimana, con minor frequenza al Nord e in particolare tra i maschi. Porzioni che dovrebbero essere almeno il doppio!
E allora perché non approfittare delle vacanze per introdurre questa sana abitudine sulle nostre tavole?
In effetti, il periodo estivo si presta a migliorare l’alimentazione: aumenta di solito il consumo di frutta e verdura e l’assunzione di pesce. L’importante è poi continuare le buone abitudini tutto l’anno, a casa e a scuola. E se le buone abitudini si apprendono dal primo anno di vita fino agli otto anni poi difficilmente cambiano. I primi 3 anni di vita sono, infatti, fondamentali per la strutturazione dei gusti, delle abitudini alimentari e del rapporto con il cibo. Le preferenze dei bambini per determinati cibi non sono né innate né immodificabili. È importante che i genitori sappiano che il comportamento alimentare è il risultato dell’esperienza e dell’apprendimento.