martedì 30 aprile 2013

Il fruttosio non aiuta a dimagrire perché non sazia!

Il fruttosio non aiuta a dimagrire perché non sazia!
04:24 by I love Foods


Fruttosio invece dello zucchero? Inutile, anzi controproducente, se si vuole dimagrire.
Lo afferma uno studio dell'università di Yale pubblicato dalla rivista Jama, secondo cui questo dolcificante naturale contenuto nella frutta, spesso scelto per il suo potere dolcificante, doppio rispetto al comune zucchero, non produce nel cervello lo stesso effetto di sazietà assicurato dal glucosio, e potrebbe essere anzi una delle cause dell'epidemia di obesità.
Per verificarne l’efficacia nelle diete i ricercatori hanno chiesto a 20 volontari in salute di sottoporsi a una risonanza al cervello mentre mangiavano glucosio o fruttosio. Il risultato principale è stato che solo il primo riduce significativamente il flusso di sangue nella regione dell'ipotalamo, quindi il glucosio, ma non il fruttosio, provoca una significativa diminuzione dell'attività di ipotalamo, insula e striato, aree del cervello che regolano l'appetito, la motivazione e la ricompensa, e solo il glucosio attiva le connessioni legate al senso di sazietà. Una conseguenza della scoperta, spiega un editoriale che accompagna lo studio, è che il fruttosio potrebbe addirittura promuovere l'assunzione di più cibo, perché il corpo non si sente sazio in mancanza dei segnali neurobiologici giusti.
L'uso del fruttosio si è diffuso per vari motivi soprattutto come unico dolcificante a disposizione del diabetico fino a poco tempo fa. Il fruttosio, contrariamente al glucosio, non è glicemizzante e quindi non stimola la secrezione insulinica, però se da una parte preserva i picchi glicemici, dall'altra se preso in dosi esagerate sconquassa il metabolismo intraepatico provocando aumento di trigliceridi e steatosi epatica. Anche nella frutta e nel miele c'è fruttosio, ma il consumo eccessivo si rischia usandolo per dolcificare il caffè o altre bevande e le torte di produzione casalinga. Quando si è diffuso poi il mito, abbastanza insensato dell'indice glicemico (non è l'indice che conta, ma il carico glicemico) il fruttosio ha continuato il suo successo e non si è tenuto mai conto del fatto che, intanto il fruttosio aveva le sue belle 4 kcal per grammo come tutti gli zuccheri e quindi sostituiva a pari calorie e aveva anche i suoi bravi effetti metabolici.
In attesa di ulteriori approfondimenti dalla ricerca, il consiglio quindi è quello di assumere questo zucchero solo da fonti naturali (in pratica la frutta), evitando tutte le aggiunte e i dolcificanti a base di fruttosio, che spesso sono prodotti industriali sviluppati con ingredienti non sempre sani.

Dieta senza glutine

Dieta senza glutine
02:18 by I love Foods


Nata per i celiaci, oggi la dieta senza glutine è un fenomeno di massa, merito anche di tante star, che la seguono nella convinzione che sia più sana e faccia dimagrire. Ma è proprio così?
Senza glutine o gluten free, dall’inglese, basta guardarsi intorno per vederlo scritto ovunque: nei menu dei ristoranti (più di duemila quelli segnalati nel sito dell’Associazione Italiana Celiachia o Aic), nelle brochure degli alberghi, sugli scaffali di farmacie e supermercati, dove le confezioni di pasta e prodotti da forno, ma anche di birre, gelati e caramelle aglutinate finiscono nei carrelli di un numero sempre più alto di consumatori. La conferma arriva sempre dall’Aic, secondo cui nel 2012 il giro d’affari dei cibi privi di glutine ha registrato vendite per 237 milioni di euro, il 6,4% in più rispetto all’anno precedente.
Cifre importanti, che nascondono un timore sempre più diffuso nella comunità scientifica, quello che la scelta di mangiare alimenti gluten free abbia oltrepassato i confini della necessità medica, per diventare uno stile di vita dettato dalla moda. Sempre più individui sani, condizionati dall’esempio di alcuni personaggi famosi, si stanno convincendo che la dieta aglutinata sia più salutare, meno pericolosa per il girovita e perfino più chic. Questo, però, non corrisponde alla realtà.
È vero, però, che all’origine di questa moderna insofferenza alimentare c’è una sostanza amica del palato (è il glutine che dà consistenza a molti cibi: per esempio, rende gommoso il pane e assicura alla pasta il giusto punto di cottura), ma difficile da “maneggiare” per il nostro corpo.
Il glutine è un complesso proteico che si forma quando le farine di alcuni cereali (frumento, avena, farro, kamut, orzo, segale, spelta e triticale) vengono impastate con l’acqua. Il problema è che contiene anche alcune molecole "tossiche" (i peptidi), che oltre a renderlo non digeribile per tutti, tendono ad alterare l’equilibrio dell’intestino.
Tutto ciò non basta a fare di questo ingrediente il nemico numero uno della nostra salute. La maggior parte di noi, infatti, ci convive benissimo o con fastidi che spesso passano inosservati. Un esempio? Quel leggero gonfiore addominale che compare dopo una porzione un po’ abbondante di pastasciutta. Seccante, certo, ma non così grave da spingerci a stravolgere le nostre abitudini a tavola.
Chi invece deve subire una vera rivoluzione alimentare sono quei 600 mila italiani malati di celiachia o intolleranza al glutine: una patologia capace di procurare sintomi ben più seri, come dissenteria, debolezza e perdita di peso. In queste persone il glutine scatena una reazione del sistema immunitario che, a sua volta, provoca un’infiammazione delle pareti dell’intestino. Questa reazione fa atrofizzare i villi intestinali, dei piccoli ripiegamenti del tessuto che funzionano come un filtro per l’assorbimento dei nutrienti. Di conseguenza, la mucosa diventa sempre più permeabile e lascia penetrare nel sangue le stesse tossine (o antigeni) del glutine, che a loro volta stimolano il sistema immunitario a produrre gli anticorpi specifici, cioè gli anti-transglutaminasi.
Di fronte a un sospetto di celiachia, infatti, il medico prescrive due esami: la biopsia dei villi intestinali e il prelievo del sangue, per verificare appunto la presenza degli anticorpi. Esiti alla mano, la diagnosi è sicura al 100%. E quando è positiva, non lascia spazio a dubbi: il glutine va eliminato dalla dieta.
Lo stesso non si può dire di un altro disturbo, dai contorni molto più sfuocati: la sensibilità al glutine.
È stato scoperto solo tre anni fa, grazie a un numero crescente di pazienti che, pur non essendo celiaci, lamentavano un malessere diffuso dopo aver mangiato cibi che contenevano questa sostanza. Si sa ancora troppo poco di questa sindrome che, di sicuro colpisce l’intestino, provocando gonfiori, stitichezza, diarrea, ma in modo meno grave: l’infiammazione delle mucose, infatti, non porta mai all’atrofia dei villi tipica della celiachia. In più, questo disturbo procura una serie di fastidi molto variabili, spesso di natura neurologica, come dolori articolari, formicolii, mal di testa, nervosismo e apatia.
Il più grande punto di domanda riguarda la diagnosi. Ad oggi, infatti, non esiste un solo esame che confermi la sensibilità al glutine.
I medici vanno per esclusione, orientandosi grazie ai racconti dei pazienti, che però spesso sono difficili da interpretare. E quando è possibile, fanno una diagnosi in “doppio cieco”: il soggetto annota i disturbi, senza sapere se sta mangiando cibi gluten free. In questo modo, si cerca di escludere l’effetto nocebo: l’atteggiamento di chi è così convinto che una sostanza sia dannosa, tanto da sentirsi male quando la assume. Secondo gli esperti, infatti, il condizionamento mentale è molto più frequente di quel che si pensi, mentre la sensibilità al glutine accertata (che costringe anch’essa a una dieta gluten free) colpisce solo lo 0,5-1,5% della popolazione.
Che cosa significa? Che la maggior parte delle persone che affermano di sentirsi meglio se non mangiano questa sostanza, in realtà sono vittime di una suggestione globale e purtroppo contagiosa, che ancora una volta, come spesso accade per le tendenze alimentari, parte dalle celebrities.
Ma i prodotti aglutinati non solo non aiutano a dimagrire, ma addirittura fanno salire il bilancio energetico: per dare sapore agli alimenti, infatti, il glutine viene sostituito con sostanze più caloriche, come amidi, carboidrati e oli vegetali (i più usati sono quelli di cocco, colza e palma). Allo stesso modo, non c’è motivo di credere che eliminare questo ingrediente dalla tavola migliori l’aspetto della pelle o garantisca maggiore efficienza sul lavoro.
Detto questo, è chiaro che provare un pasto a base di cibi privi di glutine, giusto per vedere l’effetto che fa, non comporta alcun rischio. Quello che va evitato, invece, è la diagnosi fai da te, magari seguita da una dieta gluten free auto prescritta.
Così facendo, ci si mette in una situazione di instabilità clinica. Se davvero c’è una sensibilità al glutine, o magari una celiachia, il medico non potrà diagnosticarlo, poiché il regime aglutinato, nel frattempo, avrà migliorato i disturbi e riportato i valori ematici nella norma.
Altri rischi da tenere presente? Considerati i costi degli alimenti sostitutivi, a rimetterci potrebbe essere il portafoglio.
Sono salati. Basti pensare che un chilo di pasta può superare gli 8 euro, fino a 16 se si scelgono le lasagne. Per una confezione da sei merendine bisogna sborsare più di 4 euro, mentre per un chilo di frollini ne servono almeno 9. Il pane? Può arrivare a costare anche 12 euro al chilo.
La buona notizia è che i prodotti privi di glutine sono considerati dei dietoterapeutici e, come tali, pagati dal Servizio Sanitario Nazionale. Ma attenzione: solo ai malati di celiachia, non a chi soffre di sensibilità al glutine.

lunedì 29 aprile 2013

L'eccezionale Kamut

L'eccezionale Kamut
14:05 by I love Foods


Ricco di preziosi nutrienti per la salute dell'organismo, il kamut contrasta (anche) il rischio cardiovascolare. La scoperta è tutta italiana, merito di uno studio dell'Università di Firenze.

Consumare regolarmente prodotti a base di kamut è una buona abitudine salutare. Secondo le ultime ricerche questo prezioso cereale (il cui nome originario è khorasan) può contrastare i fattori di rischio cardiovascolare. È sufficiente un mese di assunzione abituale di kamut per vedere ridotto il rischio di ammalarsi di patologie a carico del sistema cardiaco. L'azione del cereale è quella di combattere i processi di ossidazione e infiammazione dei tessuti dell'organismo. A tale conclusione è giunto un recente studio condotto presso il centro interdipartimentale di ricerca sul cibo e la nutrizione presso l’Università di Firenze.
Coltivato nell'antico Egitto sin dal III millennio a.C., il grano khorasan o kamut vanta innumerevoli effetti benefici sulla salute. Lo studio dell'Università di Firenze, condotto da ricercatori italiani, ha analizzato gli effetti dei prodotti a base di kamut sul rischio cardiovascolare. 
Alla ricerca hanno partecipato 222 soggetti sani ai quali sono stati somministrati casualmente prodotti a base di kamut oppure di farina integrale per un periodo di 8 settimane.
Dopo aver cambiato le abitudini alimentari dei partecipanti allo studio, i ricercatori hanno potuto osservare che il consumo di kamut determinava un miglioramento di alcuni fattori di rischio cardiovascolare, quali:
- Riduzione del livello di colesterolo totale (riduzione media: -8.46mg/dl; -4%),
- Diminuzione delle lipoproteine a bassa densità (-9.82mg/dl; -7.8%), cioè quelle che determinano la quantità di colesterolo cattivo  
- Abbassamento della glicemia. 
Anche lo stato ossidativo dell'organismo risultava migliorato nei partecipanti cibatisi di kamut rispetto a quelli destinati alle altre farine.

L'alimentazione a base di kamut determinava, infine, anche in un aumento dei livelli di magnesio e potassio e una riduzione dei livelli di citochine pro-infiammatorie circolanti, responsabili dello stato infiammatorio dell'organismo.
Finora del kamut si era appurata la sua alta digeribilità e il suo maggior contenuto proteico rispetto ai grani comuni, pari al 20-40% più.
Ricco di acidi grassi mono e polinsaturi, il kamut è un alimento prezioso che assicura molta energia all'organismo. È indicato infatti per la dieta degli sportivi (e non solo). 
Degno di nota è il contenuto di minerali, soprattutto di magnesio, zinco e selenio. Quest'ultimo è talmente elevato che 2 o 3 porzioni al giorno di un alimento a base di kamut possono fornire il 100% della razione giornaliera raccomandata di selenio, ovvero un oligoelemento necessario per il metabolismo cellulare.
La sua azione riduce la formazione di radicali liberi, responsabili dello stress ossidativo delle cellule.
Rispetto agli altri grani, il kamut contiene il 30% in più di vitamina E, potente antiossidante.
Poiché contiene glutine non può essere assunto dai celiaci.

15 frullati gustosissimi

15 frullati gustosissimi
09:44 by I love Foods



Si avvicinano i mesi più ricchi dell'anno per quanto riguarda la disponibilità di frutta fresca e di stagione, che può essere utilizzata non solo per la preparazione di fresche e variegate macedonie, ma anche per realizzare in casa dei frullati davvero gustosi e salutari, ricchi di vitamine e sostanze antiossidanti, da consumare a merenda o a colazione in sostituzione di bevande e prodotti confezionati di varia natura. Se avrete a disposizione della frutta biologica, non sprecherete nemmeno la buccia di mele, pere, pesche, albicocche, susine e quant'altro.

Preparare frullati potrà diventare una buona abitudine quotidiana, che richiederà davvero poco tempo e che vi permetterà di inventare magiche combinazioni gradite anche ai più piccoli!

1) Frullato alla banana

Unite una banana tagliata a tocchetti, un bicchiere di succo d'arancia appena spremuto, la polpa di un avocado ed un pizzico di zenzero in polvere nel frullatore ed azionatelo per pochi minuti fino ad ottenere la consistenza desiderata. A seconda dei vostri gusti, potrete aggiungere al frullato anche il succo di mezzo limone.

2) Frullato alle more e lamponi

Sarà ancora più buono se preparato dopo una piacevole passeggiata in montagna trascorsa a raccogliere questi piccoli e preziosi frutti di bosco ricchi di antiossidanti, che frullerete semplicemente unendo ad essi acqua quanto basta e, se lo desiderate, un cucchiaino di zucchero di canna integrale per dolcificare.

3) Frullato frutta e verdura

Anche le verdure a foglia verde ed ortaggi come le carote (precedentemente lessate e lasciate raffreddare) possono entrare a fare parte di un frullato ricco di vitamine. Unite a piacere e a seconda dei vostri gusti nel mixer: foglie di cavolo e di spinaci, carote, fettine di banana, yogurt greco o yogurt di soia e succo d'arancia quanto basta per ottenere la consistenza desiderata per questa bevanda.

4) Frullato all'avocado e basilico

Frullate la polpa di un avocado maturo e quattro foglie di basilico fresco insieme ad un bicchiere di latte di riso, un cucchiaio di succo di limone ed un cucchiaino di zucchero di canna integrale. Aggiungete un cubetto di ghiaccio se desiderate ottenere una bevanda rinfrescante.

5) Frullato alle fragole

E' il più classico dei frullati e sarà ancora più gustoso se potrete utilizzare fragole provenienti direttamente dal vostro giardino o arricchirlo con fragoline di bosco appena raccolte. Frullate le vostre fragole accompagnando il tutto con dell'acqua e dei cubetti di ghiaccio, da aggiungere fino ad ottenere la consistenza desiderata. Aggiungete del succo di limone e dolcificate a piacere.

6) Frullato agli spinaci

Il frullato agli spinaci rappresenta una maniera semplice per arricchire di verdure la propria dieta. Unite nel frullatore una manciata di foglie di spinaci freschi, una banana tagliata a fettine, quattro datteri denocciolati ed un bicchiere di latte vegetale. Datteri e banana dovrebbero conferire al frullato un buon sapore dolce, che vi permetterà di evitare l'aggiunta di zucchero.


7) Frullato al tè verde

Preparate questo insolito frullato utilizzando come ingredienti del tè verde lasciato raffreddare, una manciata di foglie di lattuga, una banana tagliata a fettine ed un dattero denocciolato. Otterrete così una bevanda gustosa ed arricchita dalle proprietà antiossidanti del tè verde.

8) Frullato al latte di soia

Si tratta di una bevanda proteica che otterrete frullando tra loro 150 gr di tofu tagliato a cubetti, due cucchiai di burro d'arachidi, una banana tagliata a fettine ed un bicchiere di latte di soia al naturale. Potrete inoltre aggiungere uno o due cubetti di ghiaccio.

9) Frullato ai mirtilli

Sarà ancora più delizioso se avrete l'opportunità di prepararlo utilizzando dei mirtilli appena raccolti. Frullate 200 gr di mirtilli con una banana a fettine ed alcuni cubetti di ghiaccio, aggiungendo acqua quanto basta fino ad ottenere la consistenza desiderata.

10) Frullato alle mandorle e cocco

Vi occorreranno: la polpa di una noce di cocco di media grandezza, 250 ml di latte di cocco o di latte di mandorle, una manciata di mandorle pelate lasciate in ammollo in acqua per una notte e quattro o cinque datteri denocciolate. Frullate il tutto versando poco alla volta il latte vegetale a seconda della densità che vorrete ottenere.

11) Frullato al cacao

Questo frullato potrà diventare la bevanda estiva più amata dai vostri bambini. Per ottenerla vi basterà unire nel frullatore 200 ml di latte di mandorle o di riso, una pesca o due susine tagliate a fettine e due cucchiai di cacao amaro in polvere. Dolcificate con zucchero di canna integrale o polvere di stevia naturale, ottenuta tritando finemente alcune foglie di stevia essiccate.

12) Frullato all'anguria

Frullate 400 gr. di polpa di anguria, una manciata di fragole ed un cucchiaio di succo di limone insieme ad un bicchiere d'acqua fresca. Alla bevanda potrete inoltre aggiungere abbondante ghiaccio tritato, per ottenere una granita tutta naturale.

13) Frullato al kiwi

Frullate due bicchieri di succo di mela (meglio se ottenuto fresco con una centrifuga) con due kiwi, un'albicocca e due pere tagliate a fettine. Aggiungete alcuni cubetti di ghiaccio e del succo di limone a piacere.

14) Frullato al pompelmo rosa

Vi occorreranno: un pompelmo rosa sbucciato e suddiviso in spicchi, un bicchiere di latte di riso, alcuni cubetti di ghiaccio ed un cucchiaio di malto di riso o di sciroppo di agave. Frullate il tutto e servite fresco.

15) Frullato al limone e zenzero

Vi occorreranno: due arance sbucciate e tagliate a spicchi, una banana, un bicchiere di yogurt vegetale, il succo di un limone, alcuni pezzetti di zenzero fresco o un cucchiaino di zenzero in polvere. Dolcificate con zucchero di canna, frullate e gustate.



Frullato di bellezza

Frullato di bellezza
03:21 by I love Foods


Ottenere una carnagione splendida e luminosa significa non solo applicare una crema solare o l'ultimo siero antiossidante, ma prestare attenzione anche alla nostra dieta. Aggiungete frutta, verdura e altri alimenti nutrienti nel vostro frullatore per gustare un ottimo frullato che nutra la vostra pelle dall'interno!!

Ingredienti
¼ tazza di fragole fresche o congelate
½ tazza di mirtilli freschi o congelati
1 arancia sbucciata
1 banana matura
½ tazza di yogurt senza grassi
½ tazza di latte di soia
2 cucchiai di semi di chia
1 cucchiaino di nettare di agave

Indicazioni
Mettere tutti gli ingredienti nel frullatore e frullare fino a che il composto sia liscio. Sorseggiare e gustarsi quest’ottimo frullato.

martedì 23 aprile 2013

8 virtù degli asparagi

8 virtù degli asparagi
14:54 by I love Foods

Gli asparagi non sono solo gustosi e sani: le loro qualità nutritive infatti rendono questi ortaggi veri e propri alleati della salute e della bellezza, che depurano, contrastano la cellulite, proteggono la pelle... con pochissime calorie.
Gli asparagi sono dei veri e propri alleati della linea e della salute, indicati soprattutto per chi sta seguendo una dieta dimagrante. Meglio ancora se in primavera, quando gli asparagi sono ortaggi di stagione.
Oltre ad avere un basso apporto calorico - circa 25 kcal ogni 100 g - e regolare l'appetito, infatti gli asparagi sono un vero e proprio concentrato di sostanze nutritive necessarie e benefiche per l'organismo: una specie di integratore naturale, fresco e gustoso, per contrastare invecchiamento cutaneo, cellulite e ritenzione idrica, per rinforzare le difese immunitarie, eliminare le tossine...
Gli asparagi sono l'ortaggio anticellulite per eccellenza: grazie a bassissimi livelli di sodio e al potassio in alta concentrazione, alla molta acqua contenuta e alla presenza di purine, gli asparagi riducono il ristagno di liquidi e quindi anche la ritenzione idrica. Aiutano anche a contrastare gonfiori e aumento di peso.
Gli asparagi hanno anche effetti positivi per il benessere della pelle e contro le rughe.
Sali minerali come il manganese, la vitamina A e B aiutano infatti a rigenerare e rinforzare i tessuti di tutto il corpo - epidermide compresa - coprendo il 75% del fabbisogno giornaliero di acido folico; i carotenoidi, necessari per assimilare la vitamina A, invece, hanno un'azione antiossidante e protettiva per la pelle, così come il glutatione, un potente antiossidante che protegge la pelle dai danni del sole, dell'inquinamento e dell'invecchiamento cutaneo.
Gli asparagi, inoltre, sono ricchi di rutina, una sostanza che serve a rinforzare le pareti dei vasi sanguigni, migliorando così la circolazione e la microcircolazione. E dal punto di vista estetico, prevenendo la comparsa dei capillari e contrastando la cellulite.
Gli asparagi aiutano la buona digestione: sono ricchi di fibra, che facilita il transito intestinale, contengono l'asparagina, un amminoacido che viene utilizzato nella sintesi delle proteine e nel loro metabolismo; inoltre, gli asparagi contengono inulina, un carboidrato che viene assimilato solo nell'intestino crasso, e ottimizza l'assorbimento delle sostanze nutrienti. 
La caratteristica più nota degli asparagi è quella di stimolare la diuresi. Ma non solo: gli asparagi sono un vero e proprio alimento detox, dall'effetto depurativo e drenante, che aiutano l'organismo a smaltire liquidi in eccesso e tossine. Inoltre, essendo diuretici, aiutano a controllare la pressione sanguigna.
Una sola avvertenza: chi soffre di cistite o ha problemi renali dovrebbe mangiarne con moderazione, e chiedere al medico puntuali consigli sull'alimentazione.
Gli asparagi sono anche alleati dell'umore, aiutano a ritrovare le energie. Grazie al fosforo, alla vitamina B e all'effetto disintossicante, combattono la stanchezza; mentre potassio e magnesio - che svolgono un'importante azione a livello del sistema nervoso centrale -contrastano stress, ansia e insonnia, tristezza e depressione, sbalzi d'umore, attenuano la sindrome premestruale, danno tono all'umore, aiutano a ritrovare la calma e la concentrazione.
Gli asparagi, infine, sono ricchi anche di vitamine e sali minerali indispensabili per il buon funzionamento dell'organismo
vitamina C, che aiuta a rinforzare le difese immunitarie e rinforza i vasi sanguigni, è presente in modo massiccio: 25 g ogni cento, ovvero circa un terzo del fabbisogno giornaliero di un adulto.
calcio, fondamentale per la salute di denti e ossa
magnesio e potassio, che oltre ad avere - come abbiamo visto - proprietà anti-stress, effetti contro insonnia, sindrome premestruale ecc..., regolano molti processi organici: il metabolismo, il funzionamento di insulina, regolarizzano pressione e colesterolo.

lunedì 22 aprile 2013

3-4 caffè al giorno raddoppiano l'apporto di antiossidanti

3-4 caffè al giorno raddoppiano l'apporto di antiossidanti
02:38 by I love Foods


A dosi moderate, 3-4 tazzine al giorno, e se non ci sono problemi di cuore, il caffè non fa male alla salute, anzi potrebbe avere alcuni effetti benefici. Il via libera arriva dall'Istituto di Ricerche Farmacologiche “Mario Negri” di Milano. 
Non bisogna però fare confusione tra effetti della caffeina e del caffè. La caffeina della tazzina di caffè è ritenuta responsabile della diminuzione del senso di fatica, dell’aumento della vigilanza e dell’aumento della motilità intestinale. Inoltre la caffeina a dosi appropriate potenzia gli effetti antidolorifici dell’aspirina, aumentandone la biodisponibilità. Altri componenti del caffè (fra cui i polifenoli) potrebbero avere effetti favorevoli prevenendo l’insorgenza delle malattie cardiovascolari, del tumore del cavo orale/faringe, del tumore del fegato, della cirrosi epatica, del tumore dell’endometrio e forse del tumore del colon-retto. Dati molto recenti mostrano che il caffè sembra essere associato a una diminuzione di mortalità totale, anche se i risultati vanno confermati. In sostanza, consumando 3-4 tazzine di caffè, l’individuo sano può godere del piacere di bere un buon caffè senza temere per la propria salute.

I numeri: 3-4 tazzine al giorno che corrispondono per il caffè espresso e moca a circa 240-300 milligrammi di caffeina.

Nei Paesi del Nord Europa dove il consumo di frutta e verdura è scarso e quello di caffè alto, il caffè è l’alimento che fornisce all’organismo la maggior parte degli antiossidanti; in Italia, dove frutta e verdura fanno parte della comune dieta, 3-4 tazzine di caffè raddoppiano l’apporto di sostanze antiossidanti. Ma cosa succede alla caffeina ingerita? Parlando di persone adulte e sane, ed escludendo le donne in gravidanza, la caffeina ingerita entra in circolo in circa 30 minuti, viene assorbita al 99% nel giro di un’ora, non si lega alle proteine plasmatiche, ha il suo picco massimo di concentrazione dopo 2 ore dall’assunzione e i suoi livelli plasmatici vengono dimezzati in 3-4,5 ore. 

Ma non tutti gli individui sono uguali. Naturalmente chi elimina la caffeina lentamente risente di più e più a lungo dei suoi effetti. Sono le persone che sostengono di non dormire se prendono il caffè dopo le 17, o che riportano altri effetti forti dopo aver bevuto il caffè. Altre persone riferiscono di avere tachicardia. E’ bene che chi non tollera la caffeina si astenga dal consumo di caffè oppure utilizzi caffè decaffeinato che contiene quantità trascurabili di caffeina. Anche le interazioni con i farmaci sono scongiurate, eccetto per consumi molto alti di caffè (oltre 4 tazzine al giorno), che sono sconsigliabili in ogni caso. L’unica sostanza per la quale l’interazione con il caffè è pericolosa è l’efedra e i suoi derivati, efedrina e pseudo-efedrina.

venerdì 19 aprile 2013

Muffin al cioccolato e zucchine

Muffin al cioccolato e zucchine
01:47 by I love Foods



Mmmmm, cioccolato!
Questi buonissimi Muffin sono un modo delizioso per nascondere un po' di verdura.

Ingredienti per 12 muffin
1 tazza di farina
¾ di tazza di zucchero
1/3 di tazza di cacao in polvere
1 cucchiaino di cannella
1 cucchiaino di bicarbonato di sodio
½ cucchiaino di sale
½ tazza di latte di soia
2 cucchiaini di aceto
¼ di tazza di olio vegetale
1 uovo sbattuto
1 cucchiaino di vaniglia
¾ di tazza di zucchine grattugiate
½ tazza di acqua bollente
½ tazza di gocce di cioccolato

Indicazioni
Preriscaldate il forno a 170 ° C. Foderare 12 formine di muffin con carta da forno.
In una ciotola sbattere insieme la farina, lo zucchero, il cacao, la cannella, il bicarbonato e il sale. In un'altra ciotola sbattere insieme il latte di soia, l’aceto, l’olio vegetale, l’uovo sbattuto e la vaniglia. Unire i due composti e mescolare accuratamente. Incorporare le zucchine e in seguito l’acqua bollente.
Riempire i Muffin fino a ¾, cospargere con gocce di cioccolato e cuocere per 13-17 minuti fino a quando non risultano gonfi e inserendo uno stuzzicadenti nel centro di ogni muffin non esce pulito.

Valori Nutrizionali
196 calorie per Muffin
3 g di proteine
29 g di carboidrati
8 g di grassi
18 mg di colesterolo
216 mg di sodio
2 g di fibre

martedì 16 aprile 2013

Aceto: l'amico della glicemia

Aceto: l'amico della glicemia
02:32 by I love Foods


All’aceto, o meglio agli aceti, viste le tante varianti disponibili sono state attribuite numerose proprietà: si dice, in particolare, che agiscano sulle riserve di grasso, che siano antitumorali e utili per il controllo della glicemia. Ma mentre per i primi due effetti non ci sono sufficienti riscontri scientifici, sul controllo della glicemia esistono molti dati.
Alcuni ricercatori dell'Università di Seul (Corea) hanno osservato, sia pure in animali da laboratorio, che quando questi venivano sottoposti a diete ad elevato contenuto di grassi, abbinate con aceto balsamico, si attenuavano gli effetti negativi dei grassi sulle cellule beta del pancreas, quelle che secernono insulina quando aumentano i livelli di glucosio nel sangue.
In pratica, si potrebbe ipotizzare un effetto preventivo nei confronti del diabete, in quanto le cellule che producono insulina sarebbero meno esposte ai rischi di una dieta ricca di grassi.
Diversi studi hanno dimostrato la capacità dell'aceto di attenuare l'iperglicemia, ma qual è l'ingrediente attivo? L'acido acetico, i meccanismi, però, non sono ancora del tutto chiari. 
L'aspetto positivo è che per ottenere il beneficio dell’aceto ne basta la quantità che comunemente si aggiunge all'insalata!!
Vista l’acidità dell’aceto può essere opportuno non abbondare quando si soffre di gastrite o di reflusso gastro-esofageo. Ma poche gocce di un buon aceto non sono un rischio per lo stomaco e neppure per la linea, come dimostra il basso contenuto calorico dei vari tipi di aceto!


Tipo
Acidità minima (espressa in acido acetico)
Energia (Kcal/100ml)
Polifenoli (mg/100ml)
Capacità antiossidante totale
Aceto di vino rosso
6g/100ml
19
65
85
Aceto balsamico di Modena IGP
6g/100ml
Da 76 a 172
139
178
Aceto balsamico tradizionale DOP
di Modena 4,5g/100ml

di R. Emilia 5g/100ml
310
272
298
Aceto di mele
5g/100ml
21
23
28





lunedì 15 aprile 2013

Scrub esfoliante ai semi di Chia

Scrub esfoliante ai semi di Chia
13:12 by I love Foods


Questo scrub esfoliante fatto in casa è efficace quanto quelli comprati in negozio, ma è gratis!!
 
Ingredienti
1/2 tazza di olio di cocco
1 cucchiaio di succo di limone
2 cucchiai di semi di Chia

Indicazioni
Mescolare gli ingredienti e applicare sul viso precedentemente inumidito. Lasciare agire il composto per 2 minuti prima di rimuoverlo utilizzando un panno umido. Sciacquare il viso con acqua fredda.

mercoledì 10 aprile 2013

No ai dimagrimenti last-minute

No ai dimagrimenti last-minute
01:26 by I love Foods


Quattro adulti su dieci (42% della popolazione italiana) sono in sovrappeso, e 2 su 10 per abitudini dietetiche scorrette!
Un italiano su due è già a dieta, ma nove diete su dieci sono ‘last minute’: regimi alimentari aggressivi fin da subito per ottenere risultati immediati, seguiti dal cosiddetto "mantenimento" che risulta sempre difficile, se non impossibile. La primavera è il periodo in cui questo genere di approccio è più diffuso, mentre potrebbe essere proprio l'estate il momento migliore per gestire il mantenimento di una dieta sostenibile, che possa passare indenne l'autunno e l'inverno, e diventare poi un vero stile di vita alimentare costante e bilanciato. La raccomandazione degli esperti è niente ‘fai da te’: se si decide di intraprendere un percorso di dimagrimento occorre affidarsi a specialisti qualificati e a dietisti. Fondamentale, infatti, è l'aiuto degli esperti per comprendere e rimuovere le reali cause dell’aumento del peso, che non sono generalizzabili e uguali per tutti.
Il primo concetto da sfatare è che esistono cibi da abolire in assoluto. Non è vero. Dagli snacks dolci e salati, alle bibite, agli aperitivi e agli happy hours, l’importante è saperli gestire con criterio, controllandone frequenze e quantità, sapendoli inserire in modo corretto nella propria alimentazione e sapendo scegliere alternative altrettanto gradevoli e soddisfacenti.
La pratica più comunemente adottata e conosciuta è quella che prevede due fasi di trattamento: la prima finalizzata al dimagrimento e la seconda al mantenimento. Peccato che spesso succeda che più si perde velocemente peso e più la dieta seguita è lontana dalle proprie abitudini, più è probabile che alla fase del mantenimento non ci si arrivi nemmeno o che, oppure, il mantenimento stesso si configuri così diverso dalle abitudini precedenti alla dieta che, più o meno gradatamente, si ritorna alla solita alimentazione e a riprendere inevitabilmente peso. Gli studi di migliore qualità dimostrano che l’intervento più efficace è quello che aiuta ad adottare comportamenti alimentari e di vita salutari e stabili nel tempo e si basa su strategie di sostegno al cambiamento.

Ecco 10 consigli per un'alimentazione utile e bilanciata:
1. Non saltare mai i pasti, a partire dalla colazione
2. Inserire in ogni pasto una porzione di carboidrati (privilegiando quelli di tipo integrale e  a scarso contenuto in grassi) e una buona  porzione di verdura
3. Negli spuntini (massimo 2 volte al giorno) preferire la frutta 
4. Limitare la frequenza dei formaggi a 2-3 volte a settimana
5. Consumare il pesce almeno 2 volte a settimana
6. Inserire almeno 2-3 volte a settimana, in uno dei pasti principali, piatti unici quali:
    a - zuppa di legumi e cereali accompagnati da un contorno di verdura
    b - insalatona con uovo, prosciutto cotto magro o mozzarella o tonno accompagnata da una porzione di pane
    c - pasta o riso freddo condito con verdure (pomodorini, basilico, piselli, carote, olive, capperi ecc.)
7. Preferire i condimenti vegetali ai primi piatti (pomodoro, zucchine, melanzane, broccoletti, ecc.), limitare i sughi più ricchi.
8. Evitare la somma, nello stesso pasto, di alimenti con uguale funzione nutritiva (es. carne + formaggio, pane + pasta, patate + pane, ecc.)
9. Limitare il consumo di dolci preferibilmente a fine pasto o a colazione, piuttosto che fuori pasto
10. Bere almeno 1,5 - 2 litri di liquidi al giorno (prevalentemente acqua o bevande non zuccherate).

lunedì 8 aprile 2013

Muesli fatto in casa

Muesli fatto in casa
03:07 by I love Foods


Il muesli fatto in casa, con la frutta secca, per una colazione sana, preparalo tu!
Ingredienti
Per circa 650 g
200 g di fiocchi d'avena 
30 g di scagliette di cocco secco 
40 g di banana secca 
50 g di uvetta + 50 g di fichi secchi 
50 g di albicocche secche 
50 g di prugne secche denocciolate
50 g di gherigli di noce 
50 g di mandorle sgusciate a lamelle
40 g di orzo o riso soffiato 
40 g di corn flakes integrali 
3 cucchiai di sciroppo d'acero (o miele) 


Prepara la frutta.  Taglia le albicocche, i fichi e le prugne a  pezzetti con un coltello ben affilato. Versa i  pezzetti in un'ampia  ciotola con le banane, il cocco e l'uvetta e mescola. Scalda 50 ml di  acqua in un pentolino e sciogli lo sciroppo d'acero profumandolo, a  piacere, con 1 pizzico di cannella.

Fai il mix di  cereali.  Trita  grossolanamente noci e mandorle nel mixer; poi trasferisci il trito in una seconda ciotola con i fiocchi d'avena, i  corn flakes e l'orzo. Bagna il tutto con lo sciroppo preparato e mescola  bene, in modo che ricopra tutti gli ingredienti (deve risultare un composto appiccicoso).
Tostalo. Disponi  il mix in una placca, allargandolo su un foglio di carta da forno. Tosta  il tutto per 5 minuti in forno a 170°C, mescolando il  muesli  a metà  cottura. Sforna e fai raffreddare, spezzettando il composto il più possibile con le dita.
Mescolalo poi con la frutta preparata in precedenza.

La colazione è fondamentale!

La colazione è fondamentale!
02:47 by I love Foods


La prima colazione è veramente importante, ci dà quell’energia che ci permette di sopravvivere alla lunga giornata, dà la carica per lavorare meglio, migliora le nostre prestazioni fisiche, ma anche mentali. Nei bambini è un aiuto importantissimo per restare concentrati a scuola e negli adulti permette di resistere ai ritmi che il lavoro ci impone.
E la colazione ha anche una funzione fondamentale per combattere i chili di troppo perché modula il senso di appetito e sazietà prevenendo obesità e sovrappeso sia negli adulti sia nei bambini. Ma non tutto va bene e scegliere una colazione sana ed equilibrata fa la differenza tra un'alimentazione adeguata e una sbagliata.
La colazione all'italiana è la migliore dal punto di vista nutrizionale in quanto ha un contenuto calorico adeguato e fornisce carboidrati semplici e complessi che sono il substrato energetico fondamentale per il cervello e per l’attività muscolare. È inoltre povera di grassi e ricca in calcio, elemento indispensabile soprattutto nei soggetti in fase di accrescimento.
La quantità di calorie da assumere al mattino dovrebbe essere pari a circa il 20% del fabbisogno calorico dell’intera giornata: la colazione all’italiana prevede il consumo di latte, yogurt, caffè, tè accompagnati da fette biscottate, biscotti, cereali, cornetti, pane con burro e marmellata o miele, spremuta d’arancia o frutta fresca di stagione, per un totale di circa 350 kcal, ed è caratterizzata da alimenti ad elevato contenuto di carboidrati e a basso contenuto di grassi. Apporta proteine sia di origine vegetale che animale: la quantità degli alimenti consumati deve essere controllata in caso di sovrappeso e obesità e nei soggetti affetti da alcune patologie come il diabete.
Ma latte, caffè e biscotti non sono gli alimenti preferiti da tutti, a colazione. In Paesi come la Gran Bretagna, la Germania e gli Stati Uniti, per esempio, si prediligono uova e bacon, e questo fa sì che il primo pasto della giornata sia ricco di proteine, grassi saturi e colesterolo.
Colazioni di questo tipo possono fornire dalle 700 alle 1500 kcal, una quota calorica che risulta molto elevata anche per un pranzo o una cena. Il consumo quotidiano di alimenti come pancetta, salsiccia e uova può, a lungo termine, causare l’aumento dei grassi nel sangue con la possibile insorgenza di malattie cardiovascolari, sovrappeso e obesità.
Inoltre, chi non fa una corretta colazione è tre volte più soggetto a sovrappeso e obesità. Lo rileva una ricerca della Scuola di specializzazione in pediatria dell'Università di Parma sulle abitudini alimentari dei bambini in età scolare.
Chi non fa la colazione in genere finisce con l'abbuffarsi a metà mattina o a pranzo, rischiando così di mangiare più del necessario. Fare una buona prima colazione invece aiuta non solo a non ingrassare, ma anche a rendere di più a scuola e nell'attività sportiva.
Innanzitutto, nel caso dei bambini, è bene evitare che consumino la colazione da soli o, ancora peggio, davanti alla televisione. Da bocciare anche la colazione frettolosa al bar. Per stimolare l'appetito al risveglio meglio evitare spuntini a base di latte o altro alla sera prima di andare a letto. E se proprio non piace la colazione canonica, provare con delle alternative, per esempio, un toast e un succo di frutta. Infine evitare di fare le cose troppo di fretta: si è infatti visto che l'ansia di arrivare in tempo a scuola è una delle cause che porta a non fare la colazione. Meglio andare a letto un po' prima e svegliarsi senza avere i minuti contati.