venerdì 22 agosto 2014

Torta di carote con farina integrale

Torta di carote con farina integrale
05:38 by I love Foods

Ieri ho provato un esperimento, la torta di carote con sola farina integrale, pochissimo zucchero e non avendo il lievito ho utilizzato un vasetto di yogurt e un cucchiaino di bicarbonato. Il risultato è stato molto soddisfacente, come da richiesta di mia sorella la torta è rimasta molto morbida all'interno :)

Ecco stamattina cosa ne è rimasto!!




Ingredienti: 

  • 300 g carote 
  • 200 g farina integrale
  • 80 g di olio extravergine d'oliva
  • 1 bustina di lievito vanigliato oppure come ho fatto io: 1 vasetto di yogurt bianco magro (125ml) + 1 cucchiaino di bicarbonato
  • 1/2 bicchiere di latte
  • scorza di un limone
  • 30 g zucchero di canna integrale

Procedimento:

Mettere prima gli ingredienti liquidi in una ciotola, aggiungere le carote grattugiate e lavorare bene il composto infine unire le farine, il bicarbonato, lo zucchero e la scorza del limone. Mettere poi il composto in una teglia con carta da forno e infornare a 180° per 45 min.


Buon appetito!!!

Valori nutrizionali per 1 fetta (1/12):
3 g Proteine
7 g Grassi
16 g Carboidrati
 2 g Fibre
142 Kcal

mercoledì 20 agosto 2014

Gomasio al posto del sale: la ricetta

Gomasio al posto del sale: la ricetta
03:14 by I love Foods

Cercare di ridurre il più possibile l’utilizzo del sale è molto importante per la nostra salute. 

Esso infatti è presente in dosi eccessive in qualsiasi cibo confezionato (sia esso salato o dolce: le merendine confezionate ne contengono moltissimo), negli insaccati e nei prodotti di gastronomia; non bastasse questo a tavola se ne fa un uso sconsiderato arrivando ad utilizzare il sale come una vera e propria droga, sostanza senza la quale nulla sembra avere ‘sapore’. E tutto questo accade nonostante studi di ogni estrazione e provenienza mettano in evidenza la relazione tra il consumo di questo ‘non alimento’ e l’insorgenza di patologie croniche e degenerative.
L’apporto di sodio è infatti correlato ad un aumento della pressione arteriosa. Ridurre il consumo di sale nelle persone suscettibili può diminuire il loro rischio di sviluppare malattie cardiovascolari.
Inoltre, studi epidemiologici hanno evidenziato che la mortalità per cancro allo stomaco è correlata ad un consumo eccessivo di cibi salati!

Riducendo il sale è possibile innanzitutto guadagnarci in salute e scoprire sapori e sfumature degli alimenti prima apparentemente impercettibili.
L’utilizzo in cucina del Gomasio ha proprio questo scopo! Si tratta di un “condialimento” giapponese formato da Goma (sesamo) e Shio (sale) ricco di vitamine, grassi insaturi, sali minerali e piccole dosi di proteine
Il gomasio è inoltre una grande fonte di calcio, un sale minerale utile per le ossa e per la prevenzione dell’osteoporosi.
Aiuta a contrastare la stanchezza, a migliorare la memoria, a limitare nausee ed emicranie inoltre agisce favorevolmente sulle nostre difese immunitarie.
È consigliato come sostituto del sale nelle diete che richiedono un consumo controllato di cloro e sodio, è ideale per chi soffre di ipertensione o disfunzioni ai reni (come calcoli renali, renella). È anche un ottimo integratore nelle diete rigide in cui non vengono apportate quantità sufficienti di sodio e oli vegetali.
Attenzione a chi segue regimi dietetici ipocalorici perchè il gomasio, a differenza del sale, è calorico, proprio perchè contiene sesamo, ma considerando il ridotto quantitativo di condimento che si utilizza al giorno, non dovrebbe sbilanciare troppo la dieta.

Per preparare questo condimento in casa occorrono soltanto due ingredienti, neanche troppo costosi, ovvero:
·         semi di sesamo biologici e sale integrale in proporzione 1 a 10, cioè per ogni cucchiaino di sale, dieci di sesamo tostato, fino ad un massimo di 1 a 20 per chi gradisce il gusto meno salato e più sano.

Come preparare il Gomasio
Lavare sotto l’acqua i semi di sesamo e farli poi asciugare su un tagliere. I semi di sesamo saranno asciutti quando non si attaccheranno alle dita! Procedere quindi alla tostatura usando una padella antiaderente su una fiamma medio/alta facendo attenzione che non brucino, non devono infatti fumare, ma solo scoppiettare e raggiungere un colore dorato.
Una volta raffreddati passarli nel mixer o in alternativa in un macina-caffè. Aggiungere poi il sale integrale e macinare nuovamente.


Conservare il gomasio preparato in casa in un barattolo ben chiuso e una volta aperto riporlo in frigo e consumare entro al massimo 10 giorni.

martedì 19 agosto 2014

Conosciamo meglio il gelato

Conosciamo meglio il gelato
02:40 by I love Foods


Ad oggi in Italia e in Europa non esiste una normativa specifica sul gelato ma, per garantire al consumatore prodotti sicuri, nel 1993 l’Istituto del Gelato Italiano ha sviluppato il Codice di Autodisciplina della produzione del gelato industriale che regolamenta le principali tipologie di gelato e le corrette norme igieniche che devono essere rispettate durante la produzione di questi prodotti.

I produttori possono utilizzare  le denominazioni delle tipologie di gelato solo ed esclusivamente se  sono rispettate le relative caratteristiche compositive.

  •  Il gelato al latte per essere tale deve contenere almeno il 6% di proteine lattiere e almeno il 2,5% di grassi del latte. Non possono essere aggiunti proteine e grassi che non derivino dal latte, a meno che non provengano da ingredienti caratterizzanti (come il burro di cacao del cioccolato).

  •  Il gelato alla crema di latte (o gelato alla panna) deve contenere panna, almeno il 2,5% di proteine del latte e almeno l’8% di grassi del latte. Anche in questo caso è esclusa la presenza di grassi e proteine che non derivino dal latte, a meno che non siano contenuti in ingredienti caratterizzanti (come il burro di cacao del cioccolato).

  •  Il gelato alla frutta deve contenere almeno il 15% di succo o polpa di frutta. Fanno eccezione gli agrumi e la frutta esotica, per le quali il codice autorizza a scendere al 10%, e la frutta secca con il guscio (mandorle, nocciole, pistacchio, pinoli), per cui si può arrivare al 5%.

  • I sorbetti di frutta devono contenere almeno il 25% di frutta (15% per agrumi e frutta esotica e 7% per la frutta secca a guscio) e non devono contenere grassi aggiunti.

  • La granita alla frutta deve contenere almeno il 10% di frutta (ridotta al 5% per gli agrumi, la frutta esotica e la frutta a guscio)

  • Se un gelato è definito allo yogurt ne deve contenere almeno il 40%. Se la dicitura è con yogurt”, più del 20%. Il Codice impone che sia fresco e che quindi contenga fermenti lattici vivi.

  •  Il gelato all’uovo e il gelato allo zabaione devono contenere rispettivamente almeno il 5% e almeno il 2,5% di tuorlo d’uovo.

I produttori di gelato industriale che sottoscrivono il Codice di autodisciplina IGI adottano, inoltre, procedure di autocontrollo in tutte le fasi di fabbricazione e confezionamento, finalizzate a garantire la conformità e la sicurezza del prodotto finale.
Caratteristica del gelato confezionato è l’assenza di conservanti mentre possono essere presenti additivi (principalmente con lo scopo di addensare, emulsionare e stabilizzare il prodotto), coloranti e aromi (per dar maggiore sapidità) che risultano comunque sicuri per la nostra salute.
Additivi più usati: lecitine, alginati, carragenina, farina di semi di carrube, gomma di guar, mono e di-gliceridi degli acidi grassi alimentari, sostanze di origine naturale o comunque ritrovabili anche in natura.
Coloranti più usati: curcumina, la riboflavina (anche conosciuta come vitamina B2), i caroteni, l’estratto di paprika, il rosso di barbabietola, gli antociani, il caramello.

Ci sono alcuni fattori che dobbiamo tener presente quando acquistiamo un gelato:
- In un gelato alla crema i primi 3 ingredienti dovrebbero essere latte, panna e uova
- In un gelato alla frutta la frutta deve avere una posizione iniziale e non defilata.


Nei gelati di scarsa qualità i primi ingredienti sono in genere acqua e zucchero, accompagnati da una serie interminabili di “E” (additivi).


Conosci lo zenzero?

Conosci lo zenzero?
01:28 by I love Foods

Lo Zenzero è una pianta erbacea perenne di cui si utilizzano le radici che hanno un aspetto noduloso color nocciola, un sapore piccante e un profumo pungente, che ricorda il limone.  Ad oggi è la spezia più coltivata ma anche la più studiata.

Lo zenzero è composto per il 78% circa da acqua, dal 16% da carboidrati, 2% proteine, 1,6% zuccheri, 2% fibre alimentari e ceneri. È ricco di oli essenziali, gingerina, zingerone, resine e mucillagini, che conferiscono alla radice le sue proprietà medicinali. È anche un’importante fonte di diversi minerali: calcio, fosforo, sodio, potassio, magnesio, ferro, manganese, zinco e rame.
Può essere consumato sia fresco, che essiccato e polverizzato o in infuso.

Numerose sono le proprietà benefiche dello zenzero, è infatti utile per calmare le nausee in gravidanza o da viaggio, per migliorare la digestione, alleviare il dolore muscolare e articolare, guarire da raffreddore o influenza (è infatti in grado di sciogliere il muco e liberare i bronchi), oppure come potente afrodisiaco.
Un’importante azione dello zenzero è anche quella antinfiammatoria, rendendola la spezia utile per chi soffre di malattie autoimmuni come l’ipotiroidismo!
Per usufruire degli effetti benefici dello zenzero bisognerebbe assumere una quantità compresa tra i 10 e i 30 grammi al giorno ma per beneficiare delle sue proprietà antinausea e termogeniche (aiuta ad accelerare il metabolismo) basta semplicemente masticare un pezzettino di radice fresca all’occorrenza più volte al giorno.
Grazie alla sua proprietà termogenica (produce calore e fa bruciare calorie) lo zenzero è la spezia adatta per chi vuol dimagrire, purché usata nell’ambito di una dieta equilibrata. Favorisce infatti la digestione dei carboidrati e delle proteine ed elimina i gas intestinali!

Ti ho incuriosito? Ecco qualche ricettina che non puoi non provare:

martedì 12 agosto 2014

La mappa della lingua è sbagliata!

La mappa della lingua è sbagliata!
04:07 by I love Foods

Avete presente la "mappa della lingua" dove la base è sensibile all’amaro, i lati colgono aspro e salato e la punta percepisce il dolce?
Bene, è del tutto falsa. 
O, per meglio dire, è frutto di un'errata interpretazione dell’opera di un laureato tedesco, D.P. Haning, pubblicata nel 1901; i suoi esperimenti dimostravano solo che possiamo percepire un poco più di dolcezza sulla punta della lingua.
La realtà è che la lingua umana può percepire ogni sapore in ogni sua più minuta regione dotata di recettori del gusto. I recettori per la dolcezza sono stati identificati in ciascuna delle diecimila papille gustative della bocca ma anche lungo l’intero esofago, fino allo stomaco e al pancreas!


L'errata mappatura del gusto è facilmente smentibile a casa, comodamente seduti nella propria cucina: piazzate un pizzico di sale sulla punta della vostra lingua, e sentirete la sensazione di salato. Il problema è che, secondo la mappa della lingua, la punta della lingua è adibita alla percezione dei gusti dolci.

Innanzitutto i sapori non sono i quattro che conosciamo, ma sono almeno cinque. Il quinto viene definito "umami", ed è stato identificato nel 1908 da uno scienziato giapponese, Kikunae Ikeda. Il sapore umami è molto comune nel cibo giapponese, significa infatti saporito e deriva dall’aminoacido glutammato. Occorre poi dire che a questi cinque sapori si dovrebbe aggiungere (anche se il dibattito è ancora aperto) la percezione del sapore grasso, in particolare degli acidi grassi. Anche se per il grasso non è ancora stato scoperto alcun recettore.

Vi ho distrutto un mito?

giovedì 7 agosto 2014

Dieta Mediterranea: protegge dall'obesità anche i bambini!

Dieta Mediterranea: protegge dall'obesità anche i bambini!
06:39 by I love Foods


La dieta Mediterranea è considerata dagli scienziati il modello più virtuoso tra gli stili di vita alimentari per il benessere che garantisce alle persone, basandosi su un regime ricco e bilanciato di alimenti.  
I benefici sulla salute sono innumerevoli:
-  Bassa incidenza di cardiopatia coronarica;
-  Riduzione del colesterolo totale e del colesterolo LDL;
-  Bassa incidenza di cancro al colon;
-  Bassa incidenza di neoplasia mammaria;
-  Riduzione dell’obesità;
- Minore incidenza di diabete, infarto, aterosclerosi, ipertensione e malattie digestive.

Un recente studio pubblicato dalla rivista Nutrition Metabolism and Cardiovascular Diseases ha inoltre dimostrato come la dieta Mediterranea sia protettiva anche nei confronti dei nostri bimbi, riducendo del 15% la probabilità che siano obesi o in sovrappeso!

Il problema? La dieta non è comune tra i bambini e dovrebbe essere maggiormente sostenuta dalla comunità europea.

La ricerca ha preso in esame le caratteristiche fisiche di 16.220 bambini tra i 2 e i 9 anni di 8 Paesi europei, ai genitori dei quali è stato sottoposto un questionario, in cui indicare la frequenza di consumo di 43 alimenti. Tra le 8 nazioni prese in considerazione (Svezia, Germania, Spagna, Italia, Cipro, Belgio, Estonia e Ungheria), quello in cui si registra il maggior consumo di cibi associabili alla dieta Mediterranea tra i bambini è la Svezia, seguita dall’Italia, mentre all’ultimo posto si trova Cipro.


I dati sono significativi: i bambini con un’alimentazione molto aderente alla dieta Mediterranea hanno il 15% in meno di probabilità di essere obesi o in sovrappeso rispetto ai loro coetanei, la cui dieta si discosta da quella Mediterranea. Questo dato è indipendente da età, sesso, situazione socio-economica e Paese di residenza.

venerdì 1 agosto 2014

Burger di legumi: 3 ricette gustosissime!

Burger di legumi: 3 ricette gustosissime!
05:37 by I love Foods

Avete mai provato a preparare in casa dei burger vegetali? È davvero semplicissimo e il risultato vi stupirà sicuramente!

Essi possono rappresentare un secondo alternativo e gustoso non soltanto per chi è vegetariano o vegano ma per tutti coloro che amano sperimentare nuovi gusti e mantenersi in salute!
I legumi, infatti, sono tra i prodotti vegetali a più alto contenuto proteico, circa il 20%, il doppio dei cereali e quantità analoga alla carne. Forniscono amido, fibra, proteine di medio valore biologico, ferro, zinco, calcio, vitamina B1, B2 e folati.
Per la panatura dei burger è possibile scegliere tra pangrattato o farina di mais, in modo che anche chi non può assumere glutine possa gustarli.
Preparare i burger vegetali in casa significa sicuramente risparmiare sulla spesa e ridurre i rifiuti prodotti, in particolare se si acquistano legumi secchi, magari anche sfusi, da lessare dopo averli lasciati in ammollo per il lasso di tempo indicato su ciascuna confezione. Se decidete di cuocerli in forno, cuocete nello stesso tempo all'interno di esso anche un contorno di verdure con cui accompagnarli, in modo da ottimizzate tempi e i consumi energetici.

Ecco 3 ricette tutte da sperimentare ed assaggiare!!

1) Burger di lenticchie

Per 4 burger:
·         180 grammi di lenticchie verdi secche
·         1 cucchiaio d’olio extravergine d'oliva
·         Origano tritato
·         Salvia fresca
·         Pangrattato (3 cucchiai circa)
·         Sale
·         Pepe

Le lenticchie verdi non necessitano di ammollo prima di essere cotte, quindi potrete procedere direttamente con il lessarle per circa 20-25 minuti in acqua non salata, accompagnate da alcune foglie di salvia, che oltre ad insaporirle le renderanno ancora più digeribili. Una volta che le lenticchie saranno pronte, scolatele e frullale nel mixer incorporando anche le foglie di salvia utilizzate nella cottura ed aggiungendo un cucchiaino di origano tritato, un cucchiaio di olio extravergine d'oliva, sale e pepe. Frullate il tutto e trasferite il composto ottenuto in una ciotola. Iniziate con l'aggiunta di un cucchiaio di pangrattato e mescolate. Aggiungetene ancora due o tre cucchiai fino ad ottenere un composto facilmente lavorabile con le mani. Foderate una teglia con carta da forno, formate con le mani delle palline e disponetele su di essa, schiacciandole fino ad ottenere la forma e lo spessore desiderato per ognuno dei vostri burger. Cuocete in forno a 180°C per 20 minuti e servite.

Valori nutrizionali per 1 burger:
13,2 g Proteine
3,1 g Grassi
28,8 g Carboidrati
6,2 g Fibre
179 Kcal
2) Burger di fagioli rossi

Per 4 burger:
·         350 grammi di fagioli rossi lessati
·         1 cucchiaio d’olio extravergine d'oliva
·         Prezzemolo tritato
·         Farina di mais (3 cucchiai circa)
·         1 scalogno
·         Sale e pepe

Per eseguire questa ricetta potrete partire utilizzando dei fagioli rossi già lessati (350 grammi) o secchi (180 grammi) da lessare dopo averli lasciati in ammollo in acqua per una notte, con l'aggiunta di un pizzico di bicarbonato. I fagioli già cotti o una volta che si saranno ben ammorbiditi dovranno essere frullati nel mixer oppure schiacciati con una forchetta fino a quando non otterrete una vera e propria purea a cui potrete a questo punto addizionare sale e pepe, un cucchiaio di olio extravergine d'oliva e del prezzemolo (fresco o secco) tritato. A questo punto tritate e dorate in padella uno scalogno ed amalgamatelo alla purea di fagioli rossi insieme a tre o quattro cucchiai di farina di mais, fino ad ottenere un composto ben lavorabile. Date forma ai burger con l'aiuto delle mani. Se saranno sufficientemente consistenti potranno essere cotti in padella per circa cinque minuti per lato, altrimenti disponeteli su di una teglia oliata o ricoperta di carta forno e cuocete per 20 minuti a 180°C.

 
Valori nutrizionali per 1 burger:
8,2 g Proteine
3,5 g Grassi
27 g Carboidrati
7,3 g Fibre
166 Kcal


3) Burger di ceci

Per 4 burger:
·         350 grammi di ceci lessati
·         1 cucchiaio d’olio extravergine d'oliva
·         Noce moscata in polvere
·         Erba cipollina tritata
·         Prezzemolo tritato
·         Pangrattato (2 cucchiai circa)
·         Sale e pepe
·         Curry

Schiacciate i ceci con una forchetta, se sono abbastanza morbidi, oppure passateli al mixer con un filo d'olio ed aggiungendo acqua tiepida quanto basta fino ad ottenere una purea non troppo liquida. Trasferite il composto all'interno di una ciotola ed amalgamando con un cucchiaio aggiungete le spezie (un pizzico di noce moscata e mezzo cucchiaino di curry) e le erbe aromatiche tritate (quantità a piacere). Salate e pepate. Regolate la consistenza del composto aggiungendo due o tre cucchiai di pangrattato, dividete il composto in quattro parti, formate delle palline e schiacciatele dopo averle disposte su di un piatto o su carta forno. Dorate in padella o cuocete in forno a 180°C per 20-25 minuti.

Valori nutrizionali per 1 burger:
6,63 g Proteine
4,7 g Grassi
20,4 g Carboidrati
5 g Fibre

145 Kcal