Ci sono due principali motivi per cui i dolcificanti artificiali hanno
avuto così tanto successo nella nostra dieta:
1. In primo luogo perché non
contengono calorie (oppure molto poche)
2. In secondo luogo perchè sono comunemente raccomandati ai diabetici a causa dell’insana idea che
non aumentino i livelli di zucchero nel sangue!
Intanto vediamo cosa sono i dolcificanti artificiali
Sono sostanze di sintesi, cioè che nascono in laboratorio. Questi
dolcificanti sono caratterizzati da un elevato potere edulcorante (da 30
a 500 volte quello dello zucchero comune), dall'assenza di valore calorico (in
pratica non hanno calorie) e da una dose giornaliera massima che varia a
seconda dei dolcificanti e che si calcola in base al peso corporeo.
Dolcificanti artificiali sono: aspartame, acesulfame k, saccarina,
ciclammati e sucralosio (il più recente). Negli Stati Uniti l'uso
dei ciclammati è proibito, dopo che sono emersi studi sugli animali che ne
mettono in dubbio la completa innocuità. In Europa, il loro uso è stato
autorizzato, ma sono state riviste al ribasso le dosi massime consentite.
L’uso dei dolcificanti artificiali nella nostra alimentazione
Tutti noi amiamo i dolci e ovviamente non vogliamo vivere la nostra
vita senza la loro dolce compagnia.
Ma come ben sappiamo lo zucchero apporta calorie e, se esageriamo con
la sua assunzione, questo zucchero si convertirà inevitabilmente in grasso di
deposito!
Per questo motivo sono state inventate varie sostanze chimiche
artificiali per replicare gli effetti dello zucchero, stimolando in questo modo
i recettori del gusto dolce posti sulla lingua, non apportando calorie extra.
Tuttavia, nonostante il maggior consumo di questi dolcificanti a basso
contenuto calorico l'epidemia di obesità
è solo peggiorata.
Qual è la verità sui dolcificanti artificiali?
Gli animali, compresi gli esseri umani, non cercano il cibo per
soddisfare solo un fabbisogno energetico ma in quanto fonte di piacere.
Cerchiamo la cosiddetta "ricompensa" da cibo.
Gli alimenti zuccherati innescano a livello cerebrale il rilascio di
sostanze chimiche e ormoni determinando la formazione della via del piacere da
cibo, nota come “food reward pathway”(1,
2, 3, 4).
La gratificazione che genera il consumo di cibo è fondamentale per
sentirsi soddisfatti dopo aver mangiato e non è un caso che questo circuito
risulti simile ai circuiti che governano i comportamenti di dipendenza, compresa la dipendenza da
farmaci (5, 6, 1). (Ne avevo parlato in un altro articolo qui).
Il problema risiede nel fatto che i dolcificanti artificiali
forniscono il gusto dolce (attivando i recettori del gusto posti sulla lingua),
ma la mancanza di calorie sembrerebbe che impedisca la completa attivazione
della via della ricompensa da cibo causando un aumento dell'appetito e l’insorgenza
della voglia di cibo zuccherato (7).
Il risultato? Il vostro corpo non ricevendo lo zucchero non è mai
soddisfatto e quindi si assumono calorie extra per sentirci gratificati!
Un altro motivo che deve spingerci a opporci ai dolcificanti
artificiali è che la loro dolcezza innaturale incoraggia la voglia di zucchero
e la dipendenza da zucchero.
Questo è logico se si considera che le preferenze al sapore nell'uomo
possono essere allenate con l'esposizione ripetuta (8).
Un esempio classico? Se riduciamo per diverse settimane il consumo di
sale o di grassi, ciò porta a preferire minori livelli di questi nutrienti (9,
10). Anche per lo zucchero il processo è identico: più si mangiano cibi dolci,
più li vogliamo!
A conferma di quanto detto, molti studi hanno paradossalmente scoperto
che il consumo di bevande dolcificate artificialmente è legato a un aumento di
peso, piuttosto che alla sua perdita (11).
In certi casi i risultati sono sconcertanti. Ad esempio, uno studio ha
evidenziato che il consumo di bevande analcoliche light era legato a un aumento
del 121% del rischio di diabete di tipo
2 (12).
Un altro studio ha sottolineato che queste bevande sono associate a un
aumento del 34% del rischio di sindrome
metabolica (13).
Come se non bastasse, un recente studio ha evidenziato che i
dolcificanti hanno un impatto negativo sulla salute del nostro intestino uccidendo i batteri buoni (microbiota
intestinale) e causando intolleranza al glucosio, una condizione di pre-diabete (14).
Cosa dobbiamo fare?
Ecco qualche piccolo consiglio da attuare:
1)
Innanzitutto moderazione. Impariamo a utilizzare con parsimonia lo zucchero perché
come in tutte le cose non esiste l’alimento buono o cattivo, dipende tutto
dalla quantità che ne consumiamo e dalla frequenza del consumo!
2) Sostituiamo i dolcificanti artificiali
con semplice zucchero (bianco o di canna integrale), stevia, sciroppo d’acero,
miele, polialcoli (eritritolo, xilitolo, maltitolo..)
3) Non solo calorie! Smettiamo di
focalizzarci SOLO sull’apporto calorico di un prodotto, ma impariamo a capire
da dove arrivano queste calorie: da grassi? Zuccheri semplici? Grassi saturi?
C’è una bella differenza dall’assumere
100 kcal di zuccheri semplici da 200 Kcal di proteine, non credi?
4)
Educhiamoci.
Educare se stessi con le informazioni nutrizionali basate su prove, articoli
scientifici e liberarsi delle leggende metropolitane che si trovano in rete.
Non è troppo tardi, e il vostro corpo vi ringrazierà!